Colpisce oltre l'uno per cento della popolazione italiana, e la sua diffusione nel mondo è in aumento pressoché in tutte le aree geografiche.

Alcuni approfondimenti sulla vitiligine:

La vitiligine è una malattia cutanea ad insorgenza improvvisa e compare, generalmente, prima dei vent’anni. Si può presentare in macchie limitate solo ad alcune zone, ma in alcuni casi si estende su tutto il corpo: le parti più colpite sono le mani, il volto, gomiti e ginocchia, il collo, il torace, l’addome, le caviglie e la regione genitale.

Si tratta di una malattia di predisposizione genetica a scatenamento autoimmune, che può rimanere allo stato latente anche per diversi anni, per poi comparire in presenza di una causa scatenante, sovente di origine psicogena: di solito un periodo di forte pressione emotiva, prolungata e ansiogena. Le cause che determinano la sua insorgenza sono ancora sconosciute, ma alcune ricerche hanno confermato una forte componente ereditaria, comune anche ad altre patologie autoimmuni, come psoriasi e dermatite atopica, con le quali sovente si incrocia nelle discendenze.

La vitiligine non è una malattia pericolosa, ma è fastidiosa da un punto di vista estetico soprattutto quando si presenta su parti del corpo esposte come volto, collo e mani. Naturalmente chi soffre di questa forma di dermopatia deve prestare attenzione all’esposizione ai raggi solari, pur benefici, poiché essendo le zone colpite prive di melanina, il rischio di scottature è elevato. Queste zone sono anche caratterizzate da forte sudorazione e sanguinamenti prolungati in caso di ferite.

Un tempo era opinione di molti medici che chi aveva la vitiligine non dovesse esporsi al sole, a causa della sua particolare propensione alle scottature che la mancanza di pigmentazione provoca alle aree colpite: i soggetti stessi, poi, evitavano il sole per non aumentare la discromia tra le zone abbronzate e quelle prive di pigmentazione. Tale pratica ha involontariamente prodotto danni importanti, facendo il gioco della malattia, che si insedia su soggetti iperreattivi a livello immunitario, in cui il sole non ha potuto rimediare a tale squilibrio. Certamente, le zone colpite devono essere protette con creme idonee e le esposizioni devono avvenire gradatamente per non ingenerare eritema, ma una sana esposizione al sole è ormai raccomandata da tutti i dermatologi.

Sono state create e testate molte possibili cure per la vitiligine nel corso degli ultimi 50anni. Di particolare efficacia è la PUVA-terapia, irradiamento della pelle con raggi UVA, associati all’assunzione orale di psoraleni, o applicati in soluzione sulle zone cutanee interessate: si effettua sotto stretto controllo medico, dati i pesanti effetti collaterali riscontrabili, e non può essere considerata una cura da protrarsi nel tempo. Questa era la cura di elezione fino alla comparsa della fototerapia UVB a banda stretta, che ne ha soppiantato la pratica quasi totalmente.

Tra le altre terapie esiste anche la possibilità di trapianti di cute nelle zone colpite da vitiligine, ma i risultati non sono definitivi, poiché a distanza di tempo è possibile che si presentino nuove macchie in zone nuove o addirittura nelle zone già trattate, a causa della predisposizione del soggetto nel manifestare questa dermopatia.

Per chi volesse invece migliorare o nascondere le macchie che interessano il viso, magari prima di intraprendere una cura specifica, è bene sapere che il comune fondotinta non aiuta in questo senso: per nascondere le macchie biancastre la soluzione è il camouflage o “trucco terapeutico”. Proveniente dagli Stati Uniti utilizza cosmetici fortemente coprenti con una permanenza di 24 ore; può non essere di facile applicazione e quindi il consiglio è quello di rivolgersi ad un’estetista qualificata che si occuperà delle prime applicazioni ed insegnerà come ottenere i migliori risultati possibili.

La vitiligine è ad insorgenza improvvisa e compare, generalmente, prima dei vent’anni. Si può presentare in macchie limitate solo ad alcune zone, ma in alcuni casi si estende su tutto il corpo: le parti più colpite sono le mani e i piedi, il viso, gomiti e ginocchia, il collo, il torace, l’addome, le caviglie e la regione genitale (Vitiligine peniena e Vitiligine vulvare). Non è dolorosa e nemmeno contagiosa, ma costituisce innanzi tutto una limitazione ai rapporti sociali, causando a volte, nei soggetti più vulnerabili, un vero danno psicologico a danno delle relazioni sociali.

Come possiamo agire?

La fototerapia UVB è oggi una delle terapie più all’avanguardia per il trattamento della vitiligine ed offre risultati incoraggianti: la frequenza dei 311 nanometri delle lampade UVB Narrow Band pare sia il rimedio più efficace e sicuro del momento. Le applicazioni si protraggono per alcuni mesi, ma la percentuale di ripigmentazione della cute è elevata. Si tratta di somministrare sulla cute un dosaggio appropriato di raggi UVB 311 nm, gradualmente crescente e di applicazione costante sino alla comparsa dei gettoni di ripigmentazione e alla riduzione delle chiazze.

Gli effetti degli UVB sul soggetto colpito da vitiligine sono molteplici: in caso di vitiligine in fase evolutiva, e cioè se le macchie stanno, pur lentamente, ancora diffondendosi, gli UVB somministrati a corpo intero sono quasi sempre in grado di bloccare la diffusione delle chiazze, mediante il riequilibrio della risposta immunitaria i cui eccessi (che possono essere confermati da uno screening anticorpale) ne rappresentano il vettore. Nella vitiligine stabile si ottiene uno stimolo dei melanociti inattivi, costante e adeguato a seconda del fototipo, capace di far comparire i gettoni di ripigmentazione, preludio ad una riduzione delle chiazze, a volte anche totale. Solitamente gli effetti della fototerapia sono più evidenti sulle parti alte del corpo, e dal centro verso l’esterno: mani e piedi rispondono poco e male, rispetto al volto e al tronco, che ripigmentano meglio e più regolarmente.

Il sole rappresenta anche per la vitiligine un rimedio importante: i raggi UVB 311 nm provocano nel tempo la ripigmentazione delle zone colpite, inducendo la ripopolazione dei melanociti nelle aree in cui la malattia li ha inattivati. Da studi compiuti in Olanda e confermati in Italia dal Centro di studio e cura della vitiligine di Pavia, viene consigliata la cura UVB Narrow Band come efficace e con ridotti effetti collaterali.
Dunque, per la vitiligine è importante ricreare le benefiche condizioni dell'irraggiamento solare.